Disegno:
Betty Danon, da vent'anni lavora nel campo dell'arte. La sua ricerca
sul segno e sul suono l'ha condotta alla Poesia Visuale, nella quale
lavora tuttora. Da 7 anni il suo interesse si rivolge allo stimolo e al
risveglio della creatività in persone digiune di qualsiasi
attività artistica. E' anche questo un modo di fare arte?
Danon:
"Sì,
è un lavorare con materiale umano invece di usare materiale
convenzionale. Stimolo gli altri a creare, permettendo loro di
sperimentare diverse forme di espressione e guidandoli a scoprire in se
stessi la fonte ispiratrice a cui attingere. Come l'artista cerca di
trarre dalla carta, dai colori, dai suoni, dalle parole, combinazioni
sempre nuove, così può anche cercare di trarre alle
persone quanto di meglio esse hanno in sé. Ognuno racchiude
aspetti diversi e capacità spesso nascoste, ignorate o
dimenticate, che una volta risvegliate e attivate, vivificano
addirittura l'intera esistenza. L'artista, essendo più attento e
presente ai molteplici aspetti del suo mondo interiore, è una
persona molto ricca dentro e ha sempre molto da dare agli altri.
Tenersi tutto per sé sarebbe una sofferenza! Se l'arte è
comunicazione - e lo è - anche questo interscambio diventa arte".
Disegno:
Che cos'è per lei la creatività?
Danon:
"La
parola "creare" ha a che vedere col "fare". È far nascere dal
nulla qualcosa che prima non c'era. È inventare, tradurre in
azione, in materiale visibile, udibile, tangibile qualcosa che prima
era solo una forma mentale, un'idea. Creare quindi vuol dire dare una
forma oggettiva, comunicabile a ciò che all'inizio si presenta
interiormente come soggettivo ed intraducibile.
La
creatività non è una singola facoltà dell'uomo, ma
il sapiente coordinamento di una vostra gamma di facoltà che gli
permetta di collegare il proprio mondo interiore con quello esteriore,
la veglia col sogno, l'oggetto col simbolo, il conscio con l'inconscio,
il logico con l'analogico.
La
creatività non è necessariamente legata alla produzione
di opere d'arte; anche la vita quotidiana ci offre infinite occasioni
di "fare delle cose che prima non c'erano". Si può essere
creativi nel vestire, nell'arredare la casa, nel cucinare, nel dirigere
un'azienda, nel fare regali, nell'organizzare un viaggio, una festa...
anche nell'ideare un crimine perfetto. È la capacità di
produrre idee, di trovare soluzioni con logiche nuove e di mettere in
rapporto contenuti mentali molto diversi e lontani tra loro".
Disegno:
La creatività può essere un rimedio contro l'alienazione della vita moderna?
Danon:
"Essere
creativi vuol dire essere attivi, essere presenti, esprimere la propria
unicità, il proprio punto di vista, la propria libertà.
La creatività offre una chance per affrontare meno passivamente
il bombardamento quotidiano al quale siamo esposti da parte dei
mass-media, che non solo ci propongono continuamente modelli
consumistici, ma s'insinuano anche nel nostro modo di pensare. Creare
ci permette di sintonizzarci sugli aspetti più profondi e
autentici di noi stessi, è un modo di ritrovarsi, di essersi
amici, di realizzarsi, di trovare dentro di sé le risposte... e
la gioia!".
Siamo tutti creativi?
"Sì,
ma la maggior parte di noi non sogna neppure di esserlo! La
creatività è una facoltà che va coltivata e
sviluppata fin da bambini, oppure va risvegliato quando insicurezza,
autocensura e pigrizia non le permettono di manifestarsi. Ognuno di noi
è una miniera che racchiude in sé delle risorse infinite
e possiamo imparare ad attingere a queste risorse".
Disegno:
Come si può sviluppare la creatività?
Danon:
"La
creatività la si sviluppa usandola tutti i giorni; è come
un organo che non può essere attivato magicamente, schiacciando
un bottone, ma deve essere sviluppato gradualmente, così come un
ballerino si allena tutti i giorni prima di raggiungere
l'agilità desiderata.
La
si potrebbe sviluppare, prima di tutto, abituandosi a pensare con la
propria testa a non prendere per oro colato tutto quanto ci viene
imposto dalle mode, dalla televisione, o semplicemente dagli altri,
abituandosi a guardare la realtà con occhi sempre nuovi e
sviluppando, parallelamente, il senso dell'umorismo, il modo di vivere
la propria vita con una componente di gioco, che aiuta a vivere meglio".
Disegno:
Cosa può fare, in pratica, chi intende risvegliare e sviluppare questa potenzialità?
Danon:
"Suggerirei
di entrare nel mondo dei bambini, di organizzare dei giochi con i figli
o con gli amici inventandone le regole, oppure cambiando quelle
esistenti, di inventare domande assurde e soprattutto trovare delle
risposte ancora più assurde. Di fare giochi di parole, di
inventare parole nuove, alfabeti inesistenti. Di leggere la fine di un
libro e di immaginarne l'inizio. Di inventare ricette di cucina
impensate e di chiamarle con dei nomi ancora più impensati. Di
imparare tecniche facili e di effetto immediato come la china bagnata,
il frottage, il collage e di fare dei piccoli lavoretti da regalare o
da appendere alla parete per poter dire "Questo l'ho fatto io". Di
illustrare "Le Bateau Ivre" di Rimbaud. Di strappare, piegare,
stropicciare, maltrattare, e poi bagnare, colorare, incollare, scollare
e reincollare la carta. Di usare rossetti, ombretti e fard per colorare
i propri capolavori. Di rivestire Monna Lisa, oppure di svestirla ma
soprattutto di non metterle i baffi (questo l'ha già fatto
Duchamp). Di riempire uno scatolone con i materiali di scarto
più svariati, dal quale poter attingere frequentemente. Di
tenere un diario come si faceva alle scuole elementari, incollando
giorno per giorno qualcosa che ricordi la giornata. Suggerirei di fare
spesso visita alle cartolerie, di inventare le proprie cartoline o di
intervenire su quelle esistenti, di personalizzare la propria carta da
lettere di colorare le buste prima di spedirle. Di cercare di fare Mail
Art (Arte Postale). Suggerirei di creare un piccolo angolo nella
propria casa dove poter sbizzarrirsi. E infine, di diventare amici del
caso, di osservare ogni tanto le nuvole, e soprattutto di osare!".
Intervista raccolta da M. Shai, pubblicata sul n° 40 di "Disegno Magazine" nel febbraio del 1991.
DIDA FOTO:
1 Anagramma di una piogiia con poco vento (1987)
2 Codice Migratorio (1978)
3 Donna Prima vera (1983)
4 La stretta - Variazione su una pagina di Donizetti (1978) - n.b. il riferimento sulla rivista è errato
5 Così disse Prometeo (1974)